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 << I film della Pollanet Squad (POLIZIESCO) >> 
Corleone (1977)  
Musiche
Ennio Morricone
Maestro d'armi
Nazzareno Zamperla
Con
Giuliano Gemma
Don Vito Gargano

Claudia Cardinale
Rosa

Francisco Rabal
Don Giusto Provenzano

Stefano Satta Flores
Avvocato/Onorevole Calìa

Michele Placido
Michele Labruzzo

Orazio Orlando
Pubblico Ministero

Salvatore Billa
Carmelo

Remo Girone
Biagio Lo Cascio

Enrico Maisto
Matteo Agueci

Tommaso Palladino
Killer di Vito

Tony Kendall
Salvatore Sperlazzo

Vincent Gentile


Dario Ghirardi
Presidente della Corte

Pino Morabito
(come Giuseppe Morabito)

Pietro Scheggi


Giovanni Giancono


Emilio Delle Piane


Salvatore Moscadini


Ubaldo Lo Presti


Agatino Pellizzeri


Sebastiano Torrisi


Salvatore Torrisi


Vincenzo Norvese
Uomo di Don Giusto

Salvatore Puntillo
Don Calogero

Guglielmina Jelo


Nunzia Vegna


Carlo Ferro


Paola Alabiso


Rita Mari


Bruno Di Luia


Giuseppe Sapienza
Padre di Rosa (*)

Mario Granato
Avvocato di Vito in Tribunale (*)

Giuseppe Lauricella
 (*)

Francesco Anniballi
Uomo che scorta Rosa in Tribunale (*)

Fulvio Mingozzi
Avvocato di Vito in Tribunale (*)

Antonio Spinnato
Usciere in tribunale (*)

Aristide Caporale
 (*)

(*) non accreditato




"[…] Nonostante la bellezza delle immagini, l'ambientazione accurata e talune finezze del dialogo paradialettale […] Corleone è un film al bivio tra il pathos e la denuncia, incapace di scegliere una strada precisa […]."
Tullio Kezich - La Repubblica - 11/11/1978

"[…] Il film non solleva veli sulla mafia; niente che non sia già stato detto. Squitieri, come al solito, si limita a narrare, cedendo volentieri all'effetto, al melodramma. Non scava nell'uomo e nei fatti. Le cose stanno così, punto e basta. Ma sui boss si vorrebbe un film meno d'avventura. […] I primi 20 minuti sono di ottimo cinema. Senza dubbio Squitieri si trova a suo agio con la violenza allo stato puro. La recitazione è decorosa. Gemma, è vero, non rinuncia a qualche sfumatura di troppo: però rivela una convincente maturità. La Cardinale è relegata in una parte secondaria: piena di fascino, ora che la bellezza, dolcemente, sfiorisce."
E.Rz. - La Stampa - 15/11/1978



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