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Fatevi vivi la polizia non interverrà (1974)  
Musiche
Piero Piccioni
Con
Henry Silva
Commissario Caprile

Rada Rassimov
Marta

Philippe Leroy
Maestro

Lia Tanzi
Marisa

Gabriele Ferzetti
Frank Salvatore

Fausta Avelli
Luisa

Armando Brancia
Avvocato Zevi

Luciano Bartoli
Rosolino Federici

Renato Pinciroli
Turiddu

Paul Muller
Jimmy

Rosita Torosh
Signora Bonsanti

Alessandro Perrella
Medico dell'obitorio

Marco Bonetti
Pino

Bruno Boschetti
Procuratore Spaventa

Loris Bazzocchi
Locri

Omero Antonutti
Ingegner Bonsanti

Pino Ferrara
Mercuri

Franco Diogene
Nino

Calisto Calisti
Malacria

Margherita Horowitz
Gemma, la domestica

Gianfranco Barra
Carlo, il barista

Antonio Formicola
Avvocato di Rosolino Federici

Filippo Perego
Uomo in fabbrica (*)

Franco Cirino
 (*)

Alfonso Giganti
Uomo in fabbrica (*)

(*) non accreditato




"Sull’onda dell’impressione sollevata nell’opinione pubblica dai rapimenti, ecco il film: un prodotto di mestiere che fa il verso, qua e là, a problemi della nostra società ben più complessi e profondi. […] Qualche punto merita anche la fotografia […]."
B.S. - Il Giorno - 20/09/1974

"Nonostante il titolo, il nuovo film di Giovanni Fago non si allinea pedissequamente dietro gli ormai tanti dedicati alla polizia italiana con non sempre chiare moralità politiche. “Fatevi vivi la polizia non interverrà” ha ambizioni sensibilmente maggiori del consueto, se non altro perché cerca di armonizzare due temi: da un lato la radiografia di un kidnapping; dall’altro un’indagine sui rapporti tra legge e mafia. Ciò detto, va anche subito aggiunto che tali ambizioni rimangono campate in aria, più annunciate che realizzate. Ma resta almeno al film un certo sapore di denuncia non velleitaria né qualunquista. E gli argomenti sfiorati hanno pur sempre il pregio di una drammatica attualità. […] Fago ha narrato in modo sufficientemente interessante pur se, tra le molte fila dell’intreccio, non sempre ha scelto e seguito le più significative, preferendo anzi spesso le più facili e spettacolari: col risultato di dover poi colmare certi vuoti psicologici mediante didascaliche battute che alla lunga non salvano i personaggi da una fondamentale banalità. […] "
Bir. (Guglielmo Biraghi) - Il Messaggero - 14/09/1974



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