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 << I film della Pollanet Squad (POLIZIESCO) >> 
Camorra (1972)  
Musiche
Manuel De Sica
Con
Fabio Testi
(Doppiato da Pino Colizzi)
Tonino Russo

Jean Seberg
Luisa

Raymond Pellegrin
(Doppiato da Giuseppe Rinaldi)
Mario Capece

Charles Vanel
Don Mimì De Ritis

Germana Carnacina
Anna, fidanzata di Tonino

Enzo Cannavale
Nicola Cafiero "Sciancato"

Ugo D'Alessio
(Doppiato da Pino Locchi)
Pietro, padre di Tonino

Salvatore Puntillo
Commissario Capezzuto

Lilla Brignone
Madre di Tonino

Marcello Filotico
Don Ciccillo Cotrufo

Benito Artesi
Valerio

Paul Muller
Onorevole

Giovanni Guerrieri


Mirella Mereu
Donna Carmela

Enzo Turco
Don Silverio

Anna Zinnemann
Nunziatina

Alberto Farnese
(Doppiato da Ferruccio Amendola)
Croupier alla bisca

Francesco D'Adda
(Doppiato da Gianfranco Bellini)
(come Francesco D'Adda Salvaterra)
Poliziotto


Renato Chiantoni
Contabile di Capece

Leopoldo Mastelloni
Cardillo, carcerato

Nino Vingelli
Carcerato che avverte Tonino

Sergio Serafini
Uomo che gioca a boccette con Tonino

Orazio Stracuzzi
Iorio

Nazzareno Natale
Uomo di Capece (*)

Santo Simone
Uomo che porta l'Olio Santo (*)

Nestore Cavaricci
Guardia carceraria (*)

Edoardo Mascia
Camorrista (*)

Ennio Antonelli
(Doppiato da Ferruccio Amendola)
Camorrista (*)

Enrico Maisto
Uomo di Capece (*)

Guido Lollobrigida
(Doppiato da Ferruccio Amendola)
Camorrista (*)

Salvatore Billa
Proprietario del macello (*)

Gennaro Beneduce
Uomo alla bisca (*)

Franco Ukmar
Uomo che prende parte alla scazzottata alla bisca (*)

Giulio Baraghini
Uomo che gestisce la bisca (*)

Antonio Ferrante
Uomo alla bisca (*)

Vincenzo Falanga
Camorrista compare di Pietravalle (*)

Rinaldo Zamperla
Sgherro di De Ritis (*)

Armando Tortorici
Uomo alla bisca (*)

(*) non accreditato




"Corrono tempi di film mafiosi, in un risveglio di interesse per metà avventuroso e per metà sociologico. Nel quadro del Padrino e dei suoi accoliti, si pone questo film di Squitieri incentrato su quella mafia di segno napoletano che è la camorra. Squitieri ha collaborato con Rosi e da quella scuola ha preso il gusto dello sfondo violento e popolare; ma non quello della denuncia motivata e stringente. Camorra è un efficace connubio tra i vecchi film napoletani e le nuove pellicole d’avventura votate alla violenza. Ci sono tutti i luoghi comuni del genere con una aggiunta di effetti partenopei che il pubblico mostra di gradire. […] Ma l’ideologia “popolare” che presiede a questi film non è semplicemente legalitaria, ha un risvolto più profondo e torvamente autentico. Ci sono Valori Ideali, la famiglia, la lealtà, la dignità, l’onore, che superano le leggi degli uomini e ci sono potenti (vedi il camorrista Charles Vanel) che hanno tratto dal potere un diritto di paternità sugli altri, tanto da farsi legge da soli."
S.R. (Stefano Reggiani) - La Stampa - 15/09/1972

"[…] E’ quel che, in una platea popolare, chiamerebbero un filmone, turgido di furore e di sangue. Regista muscolare che ha la vocazione del cinema d’azione violenta, unita a una guapperia melodrammatica di gusto popolareresco, Squitieri racconta l’ascesa e la caduta di Tonino Russo, fiero giovanotto del rione periferico Traiano. [...] Squitieri dev’essere cresciuto a pane e cinema americano. Dall’inizio sino al finale che arieggia quello di “Gli angeli con la faccia sporca” con James Cagney, la disinvoltura con cui infila un luogo comune dietro l’altro del genere gangsterico sfiora la sfrontatezza, superata soltanto dalla noncuranza di una qualsiasi logica narrativa. [...] Esecrabile come sceneggiatore, Squitieri regista ha qualità di solido e scaltro artigiano […]. E sa dirigere gli attori. Un po’ sopra le righe, Raymond Pellegrin è […] plausibile e colorito, mentre Fabio Testi […] che fa pensare a un Sean Connery giovane e asciutto, ha […] un piglio fascinoso. [...]"
M.Mor. (Morando Morandini) - Il Giorno - 26/08/1972



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