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Il figlioccio del padrino (1973)  
Con
Franco Franchi
Oronzo Musumeci

Saro Urzì
(Doppiato da Arturo Dominici)
Don Salvatore Trizzino

Laura Belli
Apollonia

Riccardo Garrone
Pietruzzo

Carla Romanelli
Onesta

Isabelle Marchal
Miss Pennyflower

Nunzio Gallo
Nunzio Gallo, il cantante

Maurizio Arena
Don Vincenzo Russo

Gianni Bonagura
Direttore generale della RAI

Tiberio Murgia
Tanuzzo, picciotto di don Salvatore

Salvatore Puntillo
Michele, picciotto di don Salvatore

Ignazio Pappalardo
Picciotto che tenta di uccidere Oronzo

Giovanni Cori


Franca Haas
Rosalia

Alba Maiolini
Donna di casa

Massimiliana Ferretto


Mario Novelli
Uomo che cade nella pozzanghera

Nino Vingelli
Mafioso a New York

Luciano Bonanni
Mafioso a New York

Renato Cortesi


Renato Malavasi
Uomo che aspetta l'ascensore

Giorgio Dolfin


Orazio Stracuzzi


Raniero Dorascenzi
Padre del bimbo al battesimo (*)

Mariano Laurenti
Zi' Antonio (*)

Mino Giarda
Uomo scambiato per Oronzo all'aeroporto (*)

Lina Franchi
Madre del bimbo al battesimo (*)

(*) non accreditato




"La sceneggiatura frettolosa, che ripropone in modo fiacco situazioni della parentesi “siciliana” del film americano e altri spunti pizzicati qua e là, la regia alla buona e i lazzi consueti di Franco Franchi danno vita a una pellicola di seconda serie, dove anche le parentesi comiche più riuscite si perdono nell'insieme."
F. S. - Il Secolo XIX - 06/05/1973

"Quand'era in coppia con Ingrassia, il palermitano Franco Franchi aveva già vestito spesso i panni del mafioso. Come evitare, dunque, che ci propinasse anche la versione farsesca del Padrino? Lasciato a Maurizio Arena il compito di fare il verso a Marlon Brando, il comico ha riserbato per sé il ruolo di Oronzo, figlioccio del boss e impenitente seduttore delle figlie degli altri capi della malavita americana al punto che si decide di inviarlo in Sicilia, affinché un “mammasantissima” isolano lo educhi al senso dell'onore. Il dongiovanni non mette subito la testa a posto, però alla fine saprà meritare, oltre alla stima dell'ospite, anche le nozze con una delle sue figlie. Recitando per la prima volta senza il supporto di una “spalla”, Franchi distribuisce le note smorfie con inconsueta misura. Ma a calcare grossolanamente le tinte, soprattutto ambientali, ha provveduto per lui il regista Mariano Laurenti."
L. A. - Il Corriere della Sera – 15/04/1973



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