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 << I film della Pollanet Squad (POLIZIESCO) >> 
Il giustiziere sfida la città (1975)  
Con
Tomas Milian
(Doppiato da Ferruccio Amendola)
Rambo

Joseph Cotten
(Doppiato da Pino Locchi)
Paternò

Alessandro Cocco
Giampiero Marsili

Evelyn Stewart
Signora Marsili

Adolfo Lastretti
Figlio di Paternò

Maria Fiore
Maria Scalìa

Mario Piave
(Doppiato da Cesare Barbetti)
Pino Scalìa

Luciano Catenacci
(Doppiato da Michele Gammino)
Conti

Guido Alberti
Proprietario del bar

Femi Benussi
Flora

Silvano Tranquilli
Ing. Marco Marsili

Shirley Corrigan
Donna di Conti

Antonio Casale
Duvall

Rosario Borelli
Uomo di Paternò

Luciano Pigozzi
(Doppiato da Sergio Fiorentini)
Uomo di Conti

Mario Novelli
Franco, uomo di Paternò

Bruno Di Luia
Uomo di Conti

Giuseppe Castellano
Uomo di Conti

Riccardo Petrazzi
Uomo di Paternò

Tom Felleghi
(Doppiato da Giorgio Piazza)
Comandante Ferreri

Giovanni Di Benedetto
Commissario di Polizia

Duilio Cruciani
Luigino Scalìa

Luciano Zanussi
Giornalista (*)

Rossana Canghiari
Donna alla sala da gioco (*)

Francesco Narducci
 (*)

Franz Colangeli
 (*)

Raniero Dorascenzi
Croupier (*)

Richard Dunne
Uomo preso in ostaggio alla sala da gioco (*)

Non identificato
Poliziotto (*)

Non identificato
Uomo al bar che gioca a flipper (*)

Nestore Cavaricci
Uomo alla sala da gioco (*)

Enrico Chiappafreddo
Giuseppe, l'autista (*)

Tony Raccosta
Uomo all'autodromo (*)

Claudio Ruffini
Uomo di Conti (*)

Rinaldo Zamperla
Sgherro di Paternò vestito da finanziere (*)

Sergio Testori
Uomo di Conti (*)

Bruno Bertocci
Uomo alla sala da gioco (*)

Mario Castaldi
Uomo alla sala da gioco (*)

Bruno Alias
Uomo alla sala da gioco (*)

Benito Pacifico
Uomo di Paternò (*)

Andrea Fantasia
François (*)

(*) non accreditato




"A Milano come nel far-west con Tomas Milian nelle vesti di un estemporaneo cow-boy a cavallo di una rombante moto anziché di uno scalpitante puledro. Non si tratta di un’ardita trasposizione, ma soltanto dell’ennesimo poliziesco all’italiana forgiato sulla falsariga di un “western-spaghetti”. E difatti lo ha realizzato Umberto Lenzi divenuto ormai specialista in tutti e due i generi. Ricco di elementi spettacolari e, purtroppo, di violenza il film s’impernia sulle gesta di “Rambo”, una specie di vendicatore che agisce non per amore di giustizia (è troppo cinico e disincantato per credere in certi principi) ma per vendicare un amico investigatore privato, ucciso mentre indagava sul rapimento di un giovinetto. […] Non ci sarebbe altro da dire su questo film se non che contribuisce ad alimentare certe spinte qualunquistiche e a creare pericolose illusioni nei cittadini spaventati dalla criminalità. Al di fuori della finzione cinematografica questi “giustizieri privati” non esistono (ed è bene che sia così) o se esistono sono al servizio di ben qualificati gruppi eversivi. […] "
Leo - Il Messaggero - 19/09/1975

"Adesso non sono più i poliziotti a slegarsi le mani, o i padri a compiere vendette, o gli uomini della strada a fare giustizia. Arriva, chissà da dove, un certo Rambo (Tomas Milan) e per la mala è finita. Il consueto zibaldone sul tema rapimenti, rapine, omicidi si arricchisce di un personaggio estratto dal western. […] Tomas Milian, avvezzo a qualche western nostrano, non è sceso di cavallo. […] Umberto Lenzi, il regista, accumula a fasci il materiale drammatico. In bell’ordine, con montaggio preciso, immagini pulite. Ma quanto è diversa la realta! "
C.R. - Il Giorno - 08/09/1975



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