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 << I film della Pollanet Squad (POLIZIESCO) >> 
Mark il poliziotto spara per primo (1975)  
Musiche
Adriano Fabi
Scene acrobatiche
Sergio Mioni
Con
Franco Gasparri
(Doppiato da Michele Gammino)
Commissario Mark Terzi

Lee J. Cobb
(Doppiato da Arturo Dominici)
Benzi

Nino Benvenuti
(Doppiato da Luciano De Ambrosis)
Ghini

Massimo Girotti
Vice Questore Spaini

Ely Galleani
Angela

Spiros Focas
Morini

Ida Meda
Franca

Andrea Aureli
Giornalista

Roberto Caporali
Bernardi

Guido Celano
Mario Borelli

Francesco D'Adda
Ragioniere di Ghini

Tom Felleghi
(Doppiato da Giorgio Piazza)
Dottor Marchi

Edoardo Florio
Sfinge

Archimede Muzi


Gianni Ottaviani


Leonardo Severini
(Doppiato da Renato Mori)
Colantuoni

Sergio Mioni


Angelo Boscariol
Uomo di Ghini (*)

Mauro Vestri
Direttore Sporting Club "Dei Pini" (*)

Cesare Di Vito
Tommasi (*)

Margherita Horowitz
Maria Clerici (*)

Renato Basso Bondini
Uomo di Ghini (*)

Giancarlo Dellera
Signor Dellera (*)

(*) non accreditato




"[…] Va detto solo che chi si è divertito alla prima puntata non resterà deluso neppure in questa seconda avventura, regolata da un meccanismo ancora più perfetto, anche se con gli ingredienti di sempre: sparatorie, agguati, karatè, inseguimenti d'auto […]. Franco Gasparri, ancora nei jeans di Mark, accentra su di sé quasi totalmente l'interesse della regìa […]."
V. Spiga - Il Resto del Carlino - 27/12/1975

"“Ma lei non sarà mica uno di quei piantagrane che vogliono il sindacato di polizia?”, domanda preoccupato il vicequestore (Massimo Girotti), “Io sono un piantagrane e basta”. Questa rassicurante affermazione è il biglietto da visita del giovane commissario Mark Terzi, alias Franco Gasparri, allo spettatore ignaro delle sue avventurose imprese del precedente “Mark il poliziotto”. […] Il film, di livello modestissimo, mescola tutti i luoghi comuni di un genere già inflazionato: i cattivi sono viscidissimi, i prepotenti vivono tra panfili e campi da golf, circondati da donnine procacissime, le amanti dei banditi si fanno ammazzare per amore. Il tutto è presentato con così poco humour che anche il pubblico meno scaltrito scoppia sovente in sincere risate. In più il regista Massi ha la deprecabile abitudine di inserire piccoli short pubblicitari di cibo per cani, bibite, pellicce. […] Gasparri sembra voler dimostrare che per aver il seguito del pubblico femminile non sono necessari troppi sforzi: la gamma delle espressioni è limitata al massimo (è anche attore di fotoromanzi e l'abitudine all'immobilità gli è rimasta) […]."
D. Giac. - La Stampa - 19/01/1976



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