HOME | FILM | GENERI | ATTORI | REGISTI | COMPOSITORI | LOCATIONS | DOPPIATORI | STUNT
 << I film della Pollanet Squad (POVERISTICO) >> 
No alla violenza (1977)  
Con
Al Cliver
(Doppiato da Luciano De Ambrosis)
Commissario Ettore Moretti

Ninetto Davoli
Mario

Martine Carel
Sé stessa

Tano Cimarosa
Tano

Paola Quattrini
Paola Corsi

Rick Boyd
(Doppiato da Glauco Onorato)
Duilio Broggi

Zaira Zoccheddu
(come Zaira Soccheddu)
Lidia


Tony Raccosta
(Doppiato da Renato Mori)
Lando Rovisi

Nico Dei Gabbiani
(Doppiato da Manlio De Angelis)
Franco

Guja Lauri Filzi
Rosa, la prostituta

Antonino Lotà
(come Nino Lotà)
Antonio Pilo


Gianni Cimarosa


Massimo Mollica
(Doppiato da Giorgio Piazza)
Ingegner Corsi

Uccio Golino


Antonio Lo Giudice
(Doppiato da Massimo Giuliani)
Sé stesso (*)

(*) non accreditato




"Credevamo che il cliché del giustiziere implacabile, più o meno appartenente al corpo di polizia, fosse ormai inarrestabilmente in declino, ma in questo “giallo alla siciliana” del mediocre Tano Cimarosa lo troviamo addirittura raddoppiato. […] No alla violenza riflette sin dal titolo la sfrontata ipocrisia di certo cinema italiano, che versa lacrime di coccodrillo sulle brutalità dei nostri giorni al solo scopo di strumentalizzare con cinismo e compiacimento per fini commerciali. Per essere certo di non lasciarsi sfuggire alcun reato possibile, dalla rapina alla violenza carnale, Cimarosa ha riunito le trame di almeno otto film in uno solo, con comprensibile scompiglio della logica. In quanto alla modestia tecnica del prodotto, basterà dire che ogni sequenza di auto in movimento è sufficiente a suscitare il mal di stomaco nello spettatore. "
R.P. (Renato Palazzi) - Corriere della Sera - 29/01/1978

"Nonostante il titolo, la pellicola scritta e diretta da Tano Cimarosa è tutto il contrario di quello che vorrebbe professare nelle intenzioni iniziali. Il film è costellato di episodi di gratuita violenza, con ampi particolari (un occhio infilzato, le torture a due uomini con la macchina da presa che si sofferma sulle loro espressioni sofferenti, sono solamente le punte di crudeltà per niente giustificate nel contesto del racconto). […] L’ideologia che si professa fa parte di quel filone reazionario e forcaiolo che, sulla scia del capostipite americano “Il giustiziere della notte”, ha trovato in Italia terreno fertile."
E.G. - Il Giorno - 13/11/1977



Colonna Sonora
Poster