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Un uomo da rispettare (1973)  
Regia
Michele Lupo
Musiche
Ennio Morricone
Scene acrobatiche
Remy Julienne
Con
Kirk Douglas
Steve Wallace

Giuliano Gemma
Marco, l'acrobata italiano

Florinda Bolkan
Anna

Reinard Kolldehoff
(come Renè Koldehoff)
Ispettore Hoffman


Romano Puppo
Uomo di Muller

Wolfgang Preiss
Muller

Bruno Corazzari
Erik

John Bartha
(come Janos Bartha)
Guardia giurata


Luigi Antonio Guerra


Vittorio Fanfoni


Allen Stanley






"[...] ”Un uomo da rispettare” è come un mediocre dipinto dentro un’elegante cornice. Se i profili psicologici dei tre protagonisti sono logorati dal troppo uso [...] il congegno giallo sotteso alla vicenda non è niente male. Le scene della rapina appartengono ai giardini della buona “suspence”. Kirk Douglas con l’eredità di mestiere che gli conosciamo domina con facilità i volenterosi compagni. [...] "
Pietro Bianchi - Il Giorno - 12/01/1973

"“Un uomo da rispettare” è un prodotto consumistico ad oltranza. Perché, per la gioia del pubblico, ammucchia tutti i generi possibili attorno alle vicende di un raffinatissimo scassinatore di casseforti [...]. Michele Lupo “funziona” meglio quando trascina il pubblico dietro furibonde scazzottate e favolosi inseguimenti in macchina o quando gli centellina la liturgia del “colpo” piuttosto che quando tenta di commuoverlo con l’”introspezione” psicologica, estremamente convenzionale. I protagonisti, un Kirk Douglas da “museo delle cere”, una Florinda Bolkan corrusca e patetica, un sorridente Giuliano Gemma, si muovono correttamente fra mezzo le strade ed il porto d’Amburgo, il circo Orfei ed i gelidi corridoi della compagnia d’assicurazioni."
A.Sc. (Aldo Scagnetti) - Paese Sera - 19/01/1973

"[...] Film di tale tipo vivono quasi esclusivamente in funzione della “suspence” che riescono a creare in sala. Basterà dire che pur se di “suspence” non se ne crea molta, a causa un po’ della sceneggiatura peregrina e un po’ della regìa corretta ma non proprio graffiante e scattante, ”Un uomo da rispettare”, alla lunga ottiene quel tanto di rispetto che gli basta per giungere alla fine. E a questo non sono estranei gli interpreti [...]. "
Bir. (Guglielmo Biraghi) - Il Messaggero - 19/01/1973



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